E viene M., e mi rendo conto di come ciò che mi aveva colpito di più del suo aspetto fisico, a parte il cazzo, era la barba che sfoggiava nelle foto e che gli ingentiliva il viso. Un tempo, perché adesso che ce l’ho qui davanti, ben rasato, mi sembra più vecchio e molto meno interessante. In ogni caso decido che quello che deve accadere, accadrà comunque, perché la delusione non supera la voglia che ho di essere scopato e perché nelle premesse esprimeva una carica sessuale a me congeniale.
Una bella chiavata, non sarò certo io a negarlo. Il cazzo è lungo e grosso, con una cappella grande e si succhia che è un piacere. La fase orale dura relativamente poco, mentre quella anale è più lunga e articolata. Rapida apposizione di preservativo e inserzione in posizione pecorina, io in ginocchio sul bordo del divano, lui dietro, in piedi. Tiene ben stretti i miei fianchi nelle sue mani e sbatte forte. Poi mi metto a quattro zampe però parallelo al divano e lui in ginocchio dietro di me gioca col suo cazzo variando la penetrazione, da profonda a quasi superficiale, da forte a leggera. Poi mi vuole in piedi, piegato quasi a novanta gradi e con le braccia appoggiate alla parete, le gambe divaricate, e mentre mi fotte mi sussurra: “Dovrebbero rendere obbligatorio incularti”.
Ma l’apoteosi la raggiungiamo quando mi fa mettere in terra, a pecorina sul tappeto, mi chiede se mi piace prendere cazzi in culo ben sapendo che con ogni probabilità la risposta sarebbe stata, com’è stata, “Sì, molto”, e poi mi monta da dietro però non stando in ginocchio, bensì sopra di me, flettendo le gambe e posizionandole intorno ai miei fianchi. L’angolatura della penetrazione è bestiale, sento il suo cazzo scivolare dall’alto verso il basso e aprirmi ancora di più il buco. Comincia allora una monta sfrenata e brutale, che mi vede completamente sottomesso e molto, molto gaudente. Terminiamo così, quasi gridando, in un orgasmo che mi sembra più lungo del solito.
Abbiamo finito e io non avrei molto altro da dire. Di più, dopo la doccia mi piacerebbe rivestirmi, ringraziarlo e aprirgli la porta, perché non mi va di conversare e nemmeno di approfondire la conoscenza. Ma lui mi blocca quando sto per infilarmi gli slip, mi fa sedere accanto a sé e poi distendere sopra di sé, dandogli le spalle. Mi accarezza, mi fa molti complimenti che io non ricambio. Vuole un po’ di romanticismo, mentre io desidero fermamente che con lui tutto resti confinato nel sesso. Possibilmente in questo unico incontro, perché ho la netta impressione che non vorrò rivederlo. Quando si accorge che divento freddo e non ricambio le sue attenzioni, se ne esce con un: “Visto che non mi vuoi, me ne vado”, molto seccato. Strano modo di ringraziare il tipo che ti sei appena inculato, sì. Relax, it’s only sex. Si veste in fretta ed esce. Penso: finalmente.
Non è molto tardi, sicché invio un messaggio whatsapp a R.: “Ciao, come stai? Ti va di andare a prendere qualcosa?”. La risposta è immediata: “Sono con amici, eventualmente più tardi ti faccio sapere”. Aha. Bene, mi fa piacere per lui, no? “Ok”, gli rispondo, “divertiti”. Non faccio quasi in tempo a inviare il messaggio che squilla il telefono. All’altro capo, C., allegro come sempre:
“Ehi bello! Come va, dove sei?”.
“A casa, però volevo uscire”.
“Ascolta, io sono a casa mia con due amici, stiamo bevendo qualcosa qui nel mio cortile, perché non vieni anche tu?”.
Ecco: R. e C., due mondi a confronto, come il giorno e la notte. “Più tardi eventualmente” vs. “perché non vieni anche tu”: che avreste fatto?
Il tempo di vestirmi (in)decentemente, di prendere la metro e di perdermi cercando la via dove abita C., in quel dedalo che è il suo quartiere, e i due amici di C. se ne sono già andati, sostituiti da altri due personaggi davvero interessanti e simpatici. La birra scorre a fiumi e, quando finisce, ci resta il coraggio per prepararci dei cocktail home made abbastanza orrendi, ma sufficientemente alcolici. La conversazione scorre così amena, lubrificata anche dalla maria che circola in giuste dosi, che il tempo passa senza che ce ne accorgiamo. A notte fonda, prepariamo delle tartine con del formaggio fresco fatto in casa da amici di C. e del salmone affumicato. Quando finiamo di sbranarle e decidiamo che sì, un po’ stanchi siamo, sono ormai le tre e mezza.
Poco dopo, a letto con C. riusciamo a scambiarci solo poche parole e molte carezze, finché ci addormentiamo entrambi di colpo, abbracciati l’uno all’altro. Qualche ora dopo, alle sette e mezza per la precisione, alzarsi è una tortura, alleviata solo dal caffellatte che ingurgito rapidamente con C. in un bar vicino a casa sua. Poi è la metro, il sole maledetto e il ritorno a casa. Questa mattina, infatti, ho appuntamento con J., il mio medico favorito.
Perchè quando mettiamo due mondi a confronto, quello che c'intriga è sempre il peggiore?
RispondiEliminaTi riferisci a R., immagino. Tu odi R.... :-)
EliminaComunque è quello che penso anch'io. Razionalmente, adesso, parlando con te o con amici molto cari, mi dico la stessa cosa. E m'impongo: smetti, Milk, stacca. Invece. Sembra La coscienza di Zeno. Casco, ci ricasco e casco ancora. Ma si può? Ma si può? Abbiamo, ho, un'anima fondamentalmente masochista?
Certo che mi riferisco a R e certo che lo detesto.
EliminaNo, non credo sia masochismo, credo sia l'illusione che le cose possano cambiare.
Razionalmente, siamo tutti capaci di tenerci lontano dai guai, ma quando ci prende per mano il cuore, commettiamo delle cazzate come se fossimo spettatori di noi stessi.
Prima o poi, si guarisce...forse!
A volte accade di fissarsi con gli stronzi.. ma si guarisce. Succede sempre. Ad alcuni occorre più tempo ma prima o poi..
RispondiEliminaSette mesi, cara Sara. Sette lunghi mesi.
EliminaL'ho rivisto a pranzo. Una pena. Un adolescente lo gestirebbe meglio.
RispondiEliminachi faceva pena?
RispondiEliminaStante il fatto che in questa relazione la parte debole sia tu, immagino che l'adolescente nerd non sia lui!
Minchia Milk, ma perchè quando ti viene voglia di vederlo non ti distrai con qualcos'altro, o qualcuno?
Sono disposta a farti da spalla.
"Ciao Milk, sono R, ci vediamo?"
"No, devo prendere un caffè con Alessandra"
E voilà!
"ma perchè quando ti viene voglia di vederlo non ti distrai con qualcos'altro, o qualcuno?". Ma perché ho voglia di vedere proprio lui, non qualcun altro, perdinci! Altrimenti di distrazioni ne avrei fin troppe. Sono fatto male, lo so.
EliminaPerò va bene, se tu mi fai da spalla, proverò a dirglielo, vediamo l'effetto che fa.
tu scherzi col fuoco...
RispondiEliminama non scherzarci troppo.
che c sembra una brava persona.
Purtroppo però l'attrazione è qualcosa di strano, che non possiamo definire con precisione. Solo fino a un certo punto so dire perché R. mi attrae pur provocando dolore e C. mi attrae meno, pur essendo affettuoso e, come dici giustamente tu, una brava persona (e forte, aggiungerei io, e coraggiosa, molto positiva). Se anche qualcuno potesse spiegarmelo razionalmente, cosa che desidero molto, il problema sarebbe poi far entrare quella spiegazione nella mia testolina, che razionale non è.
EliminaUomo-Uomo,Donna-Donna,Uomo-Donna.
EliminaAlla fine non cambia un cazzo.
Siamo patologicamente attratti da chi ci provoca dolore o anche solo insofferenza.
7 mesi?ehhh non è niente :((
Già. Il problema è che sette mesi sono quelli già trascorsi, non sappiamo quanto resta... ;-)
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