sabato 18 febbraio 2012

Sogno (è tornato)

Groviglio di pensieri, di sentimenti contrastanti, di situazioni non chiare. In certi momenti della vita o della giornata, si è per forza (?) in due. Ed è già così difficile capirsi da soli, figuriamoci cercare di comprendere sé stessi e anche l’altro. E se teniamo presente che una coppia significa Noi e non solo Io più Lui, abbiamo già tre entità cui pensare.

Devo prendere un aereo. Io e Lui stiamo facendo una corsa pazza per arrivare in orario. Sono sempre più convinto che ci siamo sbagliati: il nostro volo era alle quattro, non alle sei. 

Lui mi ama, non c’è dubbio. Io lo amo, ne sono certo. E allora, qual è il problema?

Abbiamo un ritardo di due ore, non ce la faremo mai. Massì, massì, figurati, ce la facciamo. Invece no. Guardo il piazzale dell’aeroporto dalla scaletta di un aereo giallo senza passeggeri nè comandante, so che non partirà.

Terribile è poi la situazione di chi si sente preso tra due fuochi: Lui e l’Altro. Vanno considerati entrambi? Separatamente? Separarsi da uno per andare verso l’altro? 

Cosa sente l’Altro per me? E io per lui?

Te l’avevo detto, l’orario era sbagliato! E adesso?

Separarsi da entrambi per stare finalmente soli con sé stessi? Io, Lui, Noi, l’Altro. Mancano gli Altri. E il Lavoro. E la Famiglia. E...

E adesso niente, Lui prende una Vespa, s’infila un casco sulla testa e se ne va. Così, senza dire nulla. Dalla scaletta osservo la folla di passeggeri brulicare e muoversi in tutte le direzioni. Io resto fermo a guardare.

E viene voglia davvero di mandare tutto al diavolo.

5 commenti:

  1. bello...
    mi piace come scrivi e di cosa scrivi.
    Continua a scriverne per vivere.

    diarionudo

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  2. Grazie per l'incoraggiamento. Non posso fare altro.

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  3. Siamo in tanti, a scrivere per salvarci, aiuta, eccome..

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  4. È proprio così, Estrella. Grazie di essere passata.

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