domenica 6 maggio 2012

Analità, ultima frontiera?

Da qualche tempo seguo Blog Eros, il sexy corner del quotidiano spagnolo El País. A volte capita di trovarci qualche spunto interessante. Ho tradotto e vi passo questo post sul sesso anale, che mi pare sollevi alcune questioni importanti intorno al tema: la paura di questa pratica, il dolore, il rifiuto dell'analità passiva da parte degli uomini eterosessuali,... 
Mi piacerebbe sentire la vostra opinione al riguardo. Buona lettura.


di Tatiana Escobar Casares*

Non importa cuando e dove siete nati: se siete terricoli, sicuramente avrete sentito dire almeno una volta che “il sesso anale interessa solo agli uomini”. Oppure, in termini più polemici: Perché agli uomini interessa TANTO il sesso anale?

Il cliché cela in sé stesso alcuni dei miti più frequenti che si trasmettono, di generazione in generazione e da un paese all’altro, intorno a questo tema. Così lo enuncia Tristan Taormino in The Ultimate Guide to Anal Sex for Women:

"- Solo le prostitute, i prevertiti e i freak praticano sesso anale
- Solo gli uomini praticano sesso anale
- Gli uomini eterosessuali ai quali piace, sono in realtà gay
- Alle donne non piace".


Il piacere e la pratica del sesso anale non conoscono distinzioni di sesso, orientamento sessuale, età, professione, classe sociale o religione. I guardiani della morale si sono incaricati di convertirlo in un tabù, di perseguirlo legalmente, di fomentare la disinformazione o di stigmatizzare moralmente coloro che lo praticano. Lo stesso fecero con la masturbazione, con il sesso orale o con l’omosessualità, perché i guardiani della morale adorano legiferare nelle “camere della nazione”, come affermava Pierre Elliot Trudeau.

Se è vero che ci troviamo davanti all’ultimo tabù della vecchia guardia, è ormai tempo di passare alle armi. Per parte mia, non perdo nessuna opportunità di dire forte e chiaro che si tratta di una pratica tanto comune quanto la masturbazione o il sesso orale. E per molte e molti, è perfino migliore.

Torniamo ai miti. Il sesso anale non è patrimonio esclusivo dei gay. Nonostante ciò che generalmente si pensa, si stima che solo la metà degli uomini gay lo hanno provato e meno del 30 per cento lo praticano regolarmente, secondo i dati del dottor Jack Morin, uno dei più rispettati esperti in materia - il suo libro, Anal Pleasure & Health fu un autentico apripista ed è considerato “la bibbia del sesso anale” - e del Kinsey Institute New Report on Sex di June Reinisich e Ruth Beasley. In effetti, non ci sono prove o indizi che dimostrino che un gruppo sociale particolare, definito secondo il genere o l’orientamento sessuale, pratichi più sesso anale di un altro. 
Il fatto che a un uomo eterosessuale piaccia il sesso anale (tanto penetrare quanto essere penetrato) non rivela la repressione di un orientamento sessuale celato, né desideri occulti. Milioni di uomini adorano ricevere una stimolazione anale attraverso baci, carezze, leccate, dita o giocattoli erotici.

Il sesso anale “ben fatto”, non solo non provoca dolore ma anzi, è bello. Bello no, bellissimo. Inoltre, scatena fantasie e sensazioni meravigliose di vicinanza, sottomissione o dominazione. Tuttavia, nonostante produca orgasmi straordinari, non è capace di cambiare l’orientamento sessuale di una persona.

Questo mito, alimentato dall’omofobia e dalle false credenze sul sesso anale, continua a impedire che molti uomini eterosessuali esplorino la loro sessualità anale da soli o con una partner. Così come il sesso anale “fatto male” alimenta il mito che deve per forza dolere e serve come scusa a molte persone per rifiutarsi di provarlo.

Non so più quante volte mi è capitato di ascoltare, da parte di clienti donne o amiche, una storia che si ripete sempre con queste varianti: sto aspettando che arrivi la persona che se lo meriti... lo farò solo perché smetta d’insistere... lo farò se si sposa con me... so che mi farà male, però lo farò per lui: è così che principianti, nervosi e asfissiati dal proprio partner, accedono alla pratica del sesso anale.

Il risultato raramente è buono e quando te lo raccontano sembra di sentire, in sottofondo, la colonna sonora di un film dell’orrore: il compagno ha goduto un sacco mentre a loro ha fatto male. Lo dicono oppure stanno zitti, però sicuramente rifiutano di farlo di nuovo. E, se provano ancora, sarà solo per effetto dell’insistenza del compagno di turno e con una paura del dolore che non favorisce per niente la dilatazione.

La comparsa sulla scena sociale della donna cui piace il sesso anale - curiosa e desiderosa di provare, attenta nella scoperta di nuove tecniche e giocattoli, quella che lo richiede apertamente e con frequenza, quella cui piace addirittura più della penetrazione vaginale - è un fenomeno piuttosto recente, che non sembra sufficientemente pubblico e la cui visibilità merita tutti i nostri sforzi.
 Curiosamente, quelle che invece stanno acquisendo maggior visibilità da alcuni anni a questa parte sono le donne che praticano il “girati, Ciccio, che te lo metto io”. In inglese questa pratica è conosciuta come Bend Over Boyfriend o Pegging, la parola vincitrice del concorso proposto dal consigliere sessuale Dan Savage per trovare il nome della cosa.

Fa piacere vederli arrivare in coppia alla boutique erotica: allegri, decisi e già emozionati all’idea di comprare una cintura e un dildo perché lei possa usarlo con lui. Lo vedo già da anni ma continua sempre a rallegrarmi la giornata. In una coppia siffatta, né lei si sente violentata usando un pene amovibile, né lui si sente vulnerabile o improvvisamente frocio per il fatto di desiderare di essere penetrato con un dildo... in fin dei conti, dall’altra parte del silicone c’è la donna che lui desidera e che è complice dei suoi desideri.
Questo scambio di ruoli, che implica la cessione del potere e la condivisione dell’intimità con l’altro, è un’autentica bomba d’eccitazione. E quando viene vissuto senza paura e senza pregiudizi, ci regala esperienze sessuali importanti. Di quelle che non solo rendono felice una giornata, ma che ci trasformano anche, semplicemente, in amanti migliori.

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*Tatiana Escobar Casares (1976) ha scritto saggi e poesie in spagnolo. Traduttrice ed editrice, nel 2004 ha aperto a Madrid, insieme ai suoi soci, la prima boutique erotica spagnola, La Juguetería Erotic Toys, per non dover vivere di letteratura. Da allora vive del sesso. E scrive, a volte, per i suoi amici.

14 commenti:

  1. Io da prostituta non l'ho mai fatto.
    Considero il sesso anale una pratica diversa dalle altre. Probabilmente la considero la più intima in assoluto. Per questo è una cosa che riservo a situzioni particolari. E' una cosa che si può fare solo per piacere e solo con alcune persone per me. La vedo così.

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    1. Questa tua visione del sesso anale ha qualcosa a che fare, secondo te, con la coppia sottomissione/dominazione?

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    2. Non lo so.. diciamo che non la prediligo come idea ma mi piace nei fatti. E' strano. La vedo come una pratica in cui vengo dominata forse hai ragione. Mi piace e forse mentalmente in parte la rifiuto per questa stessa ragione. Il sesso orale, ad esempio, lo vedo come forma di potere, eppure ho sentito dire da alcune donne che è umiliante perchè forma di sottomissione. Io mi sento Dio quando faccio un pompino. Forse lo sono.. :-PPP

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  2. Io non ho tanta dimestichezza con l'anale.. non mi ha mai attirato più di tanto.. con le donne mi sembra scomodo e stretto, da passivo.. fa male!!
    l'unico interesse, quello sì, è giochicchiarci durante la masturbazione..

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    1. Da passivo può fare male, magari un po' all'inizio. Però poi, se fatto bene, provoca piacere.

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  3. poche parole: gli uomini etero rifiutano la passività anale perchè gli piace

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  4. E' bello e possibile tutto ciò che piace.
    E il fatto che molti ignoranti considerino certe pratiche sessuali amorali, peccaminose, non fa che renderle più interessanti a chi di morale e peccati se ne frega allegramente.

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  5. ah! interessante, interessante...

    io trovo che sia una parte fondamentale della sessualità... forse addirittura più per l'uomo (in modo passivo) che per la donna, ma ovviamente in quest'ultimo caso ho meno voce in capitolo.

    per l'uomo invece rende il rapporto assolutamente più completo e appagante, ma purtroppo molte donne non lo capiscono e la maggior parte degli uomini ha paura a chiedere.

    nel mio caso rimane l'incognita del rapporto omosessuale completo però ;)

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    1. Credo che il post del blog che ho citato parlasse proprio di questo, cioè di come un uomo possa godere a essere penetrato, indipendentemente dal fatto che si tratti di un omosessuale o no.

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  6. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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